Indice generale

PSICOANALISI NEOFREUDIANA

A cura dell' International Foundation Erich Fromm
Periodico quadrimestrale
anno XX numero 2 speciale
Registrato al Tribunale di Prato il 01/06/1988 al n. 133
Comitato Scientifico - Coordinatore: Irene Battaglini

Stampato in proprio - diffusione via Web
Direttore Responsabile: Ezio Benelli
Editing: Irene Battaglini
Polimnia - Musa della narrazione

INTRODUZIONE

Innanzi tutto desidero ringraziare l'Onorevole Riccardo Nencini, Presidente del Consiglio della Regione Toscana, per l'ospitalità concessaci in occasione della presente manifestazione; ho qui una lettera inviataci dal Presidente in cui si scusa per non essere presente, ci saluta e ci augura buon lavoro.

Con una velata emozione mi accingo ad aprire i lavori di questo Convegno che per il titolo, gli argomenti trattati e il valore dei relatori si presenta un interessante cultura di riflessioni; mi sento emozionato anche perché dopo diversi anni l' International Foundation Erich Fromm riprende l’attività pubblica con manifestazioni a tema psicologico, sulla società di oggi con tutte le sue contraddizioni e problematiche.

Lo scopo di questa manifestazione e delle nostre manifestazioni future sarà proprio questo utilizzare la psicanalisi umanistica di Erich Fromm per cercare di comprendere i mutamenti le manifestazioni e le espressioni di questa società in continuo cambiamento.

Il tema di oggi "Anatomia della distruttività umana: da Fromm all'11 settembre 2001" si riallaccia all’elaborazione scientifica fatta da Fromm sull'aggressività umana , difatti "Anatomia della distruttività umana" è il titolo di un' opera di Fromm del 1973.

È interessante vedere come intuizioni e riflessioni fatte da Fromm più di trentanni addietro risultano attualissime e capaci di darci una lettura su episodi e fatti di oggi. Per Fromm la società degli uomini si allontana sempre più dalle regole di convivenza che la natura ha creato, dove l’uomo è una parte del sistema che in equilibrio con la natura e gli altri esseri viventi si evolve e cresce nel rispetto di tutti. L’uomo, a differenza degli altri animali ha sviluppato una aggressività “maligna”, cioè capace di uccidere, non per sfamarsi o difendersi, ma anche per provare il sadico piacere di farlo. Questo comportamento alienante sarebbe il frutto del lento e secolare mutamento che l’essere umano ha messo in atto, uno dei motivi che Fromm individua è proprio il distaccarsi e separarsi dalle “regole” imposte da Madre Natura che fanno l’uomo sempre più solo e alla ricerca della proprio identità e del proprio scopo di esistere. L’uomo in questo momento di passaggio nell’evoluzione esistenziale e psicologica vive una estrema solitudine affettiva, non più in simbiosi con Madre Natura, ma nemmeno evoluto al punto da vivere con felicità la sua separazione; sviluppa pertanto meccanismi atti a controllare e possedere per lenire la sua angoscia di separazione.

"Consapevole di questa separazione, l’uomo ha bisogno di trovare nuovi legami con i suoi compagni; ne dipende la su stessa salute mentale. Senza forti legami affettivi col mondo,soffrirebbe di un profondo isolamento e smarrimento. Ma, per creare rapporti con gli altri ha vari modi accettabili. Può amarli, la qual cosa richiede indipendenza e produttività, oppure, se il suo senso di libertà non è sviluppato, può stabilire un rapporto simbiotico, diventando parte di loro oppure rendendoli parte di sé. In questa relazione simbiotica tende a controllare gli altri (sadismo), oppure ad esserne controllato (masochismo). Se non sa scegliere fra la strada dell’amore e quella della simbiosi, può risolvere il proprio problema limitando il rapporto a se stesso (narcisismo); allora egli diventa il mondo, e ama il mondo, ‘amando’ se stesso. E’ una soluzione frequente per soddisfare il bisogno di rapporti (generalmente mescolata al sadismo), ma è molto pericolosa; nella sua forma estrema porta ad alcuni tipi di pazzia. Un ultimo tipo maligno di soluzione ( spesso mescolato ad estremo narcisismo) è il desiderio di distruggere. Se nessuno esiste al di fuori di me, non ho bisogno di temere gli altri, ne di mettermi in contatto con loro. Se distruggo il mondo, non potrò esserne schiacciato." (Erich Fromm, "Anatomia della distruttività umana",Mondatori editore,Milano 2004)

Penso che su queste parole di Fromm si debba riflettere e soffermarci. I gravi episodi con cui dobbiamo quotidianamente confrontarci esulano da semplicistiche interpretazioni e necessitano di una ben più elaborata interpretazione.

Il pensiero di Erich Fromm sarà illuminante per chiunque si ponga questo obiettivo.

 

Ezio Benelli
Direttore responsabile

Indice di questo numero

Indice generale